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COVID-19 e lesione del midollo spinale

Coronavirus e LM

Queste informazioni sono aggiornate al mese di ottobre 2020. Per le ultime notizie e informazioni, visitare il sito web dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention – Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie)

Nel 2019 è stato scoperto un nuovo virus; è stato definito così in virtù delle sue caratteristiche esclusive e perché non esisteva in precedenza. Anche se nuovo, questo specifico ceppo virale appartiene a una famiglia di virus denominati SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria acuta grave). Nel febbraio 2003 il virus SARS-CoV (Severe Acute Respiratory Syndrome-associated COrona Virus) si è diffuso in tutto il mondo. Successivamente è divenuto noto con la forma abbreviata SARS.

Il nome dato a questo virus nel 2019 è Corona perché quando lo si osserva al microscopio la sua superficie munita di punte ricorda appunto le punte di una corona. Il nome COVID-19 è la forma abbreviata di COrona (CO) VIrus (VI) Disease (D) (malattia da coronavirus); il 19 indica che è stato scoperto nel 2019. Dal momento che si tratta di un nuovo virus, non sappiamo come funziona esattamente. Ogni giorno facciamo nuove scoperte.

Anche se si sa poco su questo specifico virus, conosciamo diverse cose sui virus in generale. Un virus ha un solo scopo nella vita: sopravvivere. Per farlo si moltiplicherà e muterà (altererà la sua struttura). Cambierà forma per continuare a vivere. Di conseguenza i virus possono essere difficili da trattare. Le persone colpite da un virus sono contagiose in quanto il virus deve diffondersi per sopravvivere.

Corona virus COVID-19

I virus si comportano in un certo modo. Sono estremamente piccoli, cosa che consente loro di penetrare facilmente nelle cellule del corpo. Un virus non è una cellula, bensì una proteina circondata da un rivestimento esterno pieno di punte detto involucro. Una volta all’interno di una cellula del corpo, il virus sostituirà il processo di duplicazione naturale delle cellule con il proprio processo di duplicazione. Anziché riprodurre sé stessa, la cellula riprodurrà il virus. Dopodiché può muoversi nel corpo in modo che il virus possa diffondersi facilmente e rapidamente dentro di noi.

Rispetto ai virus, i batteri sono molto più grandi. Vivono sulle superfici del corpo o al suo interno. I batteri si replicano, quindi solitamente restano fermi in un posto. Solo quando si moltiplicano enormemente si diffondono in altre aree, generalmente entrando nelle cellule o nel flusso sanguigno. I batteri non sostituiscono il meccanismo di duplicazione delle cellule. Hanno una parete cellulare e possono sopravvivere e riprodursi autonomamente. Hanno persino una coda di piccole dimensioni che li aiuta a spostarsi.

Dal momento che i virus entrano e prendono il posto delle cellule del corpo che invadono, esistono pochi trattamenti contro di loro. I batteri sono piuttosto “abitanti superficiali” delle cellule. Questa distinzione consente di trattare i batteri con antibiotici creati in laboratorio. Per i virus non ci sono cure; vengono piuttosto sviluppati vaccini che distruggono il virus nel corpo o gli impediscono di entrare nella cellula.

Il virus del COVID-19 si diffonde rapidamente. Si trasmette da una persona all’altra attraverso le goccioline (droplet) emesse dall’apparato respiratorio con la tosse o la saliva di una persona infetta alle membrane mucose dell’altra persona. Le membrane mucose (o semplicemente mucose) sono le aperture umide come occhi, narici, bocca, genitali o retto. Il virus può galleggiare nelle correnti d’aria andando da una persona all’altra, sopravvive su superfici che vengono toccate successivamente, attraverso il contatto diretto, ad esempio quando ci si tocca, ci si bacia o a seguito di qualsiasi altro contatto fisico o altri metodi ancora da scoprire.

I virus mutano o cambiano. Lo fanno per adattarsi alle minacce alla loro esistenza. Esistono molti ceppi di virus COVID-19 e se ne svilupperanno molti altri via via che verranno implementati vaccini e cure.

Quando si entra in contatto con la gocciolina contaminata respirando o toccando il virus su una mucosa, questo entra nel corpo. Il decorso della malattia in chi contrae il COVID-19 è significativamente diverso. Alcuni individui sono asintomatici (non hanno sintomi), sintomatici non gravi (gestiscono i propri sintomi a casa) oppure presentano condizioni sistemiche e respiratorie gravi (si rendono necessari l’ospedalizzazione o il ricovero in terapia intensiva). Si stima che l’80% delle persone che hanno contratto il COVID-19 guarisca senza necessità di cure mediche avanzate.

Cosa succede quando il COVID-19 entra nel corpo

Le mucose, ovvero le superfici umide delle aperture del nostro corpo, sono la porta di accesso per il COVID-19. Se una gocciolina di COVID-19 entra nel nostro corpo, privilegia l’apparato respiratorio in quanto sulle sue cellule sono presenti numerosi recettori ACE-2 (enzima di conversione dell’angiotensina 2). I recettori ACE-2 sono proteine che consentono al COVID-19 di accedere facilmente alle cellule. La punta del virus COVID-19 si attacca al recettore ACE-2 ed entra nella cellula del corpo. Nel profondo dei nostri polmoni sono presenti numerosi recettori ACE-2; ecco perché il COVID-19 colpisce così gravemente l’apparato respiratorio. I recettori ACE-2 sono presenti ovunque nel corpo, arterie, cuore, reni e intestini compresi.

Il COVID-19 colpisce il corpo attivando il sistema immunitario, che è controllato dal sistema nervoso autonomo (SNA). Il sistema immunitario è quella parte del corpo che risponde a batteri, virus, parassiti e funghi. I virus vengono percepiti dal sistema immunitario del corpo attraverso sostanze che combattono le infezioni, tra cui globuli bianchi e citochine, piccole proteine naturali che si spostano nel sangue e impediscono ai virus di entrare nelle cellule del corpo. Queste proteine segnalano al cervello attraverso l’SNA la presenza di un invasore o un patogeno.

L’SNA fornisce istruzioni al corpo affinché produca anticorpi naturali – ovvero le proteine prodotte dai globuli bianchi – per intercettare i patogeni quando vengono rilevati ed eliminarli dal corpo. Gli anticorpi naturali sono prodotti dal nostro corpo. Spesso questa produzione extra di anticorpi è necessaria per combattere un’infezione in modo rapido ed efficiente.

Se il virus si moltiplica troppo rapidamente perché l’SNA riesca a fermarlo, l’infezione si diffonde. L’SNA può essere interessato dalla lesione del midollo spinale (LM), causando una risposta lenta durante il rilevamento dell’infezione o una capacità lenta di produrre anticorpi naturali per controllarlo. Il COVID-19 è un virus che colpisce l’apparato respiratorio, ma il virus continuerà a duplicarsi in tutto il corpo, colpendo tutti gli organi principali, in particolare se l’SNA non è in grado di rispondere in modo rapido o efficace. Nelle persone affette da lesione del midollo spinale sussiste un rischio più elevato di ingresso attraverso l’uretra o il retto durante l’igiene personale.

Altri organi importanti del sistema immunitario sono il sistema linfatico e la milza. Il sistema linfatico è l’elemento principale di eliminazione nel sistema immunitario. I linfonodi sono presenti in tutto il corpo. Catturano eventuali invasori esterni nel corpo e li neutralizzano utilizzando i globuli bianchi, in particolare quelli detti leucociti. I leucociti vengono prodotti nel midollo osseo. Quando si viene colpiti da un’infezione, si potrebbe notare una massa vicino all’area interessata. Con ogni probabilità si tratta di un linfonodo gonfio che sta facendo quello che deve fare, ovvero uccidere qualsiasi elemento dannoso per il corpo.

La milza si trova sotto le costole, sotto il polmone nella parte sinistra del corpo. Il suo compito è quello di filtrare il sangue per distruggere il materiale estraneo. Essa conserva anche i modelli per gli anticorpi naturali fino a quando sono necessari. Una volta documentata la presenza di un patogeno nel corpo, la milza conserva le informazioni da utilizzare nel caso in cui tale patogeno si ripresenti.

Nel COVID-19 come in altre infezioni a rapida diffusione, si ha uno squilibrio nel sistema immunitario, in particolare per quanto riguarda l’esaurimento delle cellule T (che combattono il patogeno) e la produzione di un numero eccessivo di citochine. Questo produce una sindrome da tempesta di citochine (CSS), ovvero una quantità eccessiva di citochine presenti nel corpo contemporaneamente. Le citochine contribuiscono a liberare il corpo dall’infezione, ma, in caso di CSS, viene prodotta una quantità eccessiva di citochine che inizia a distruggere anche i tessuti sani. La tempesta di citochine si sviluppa nei casi più gravi e fatali di COVID-19.

Alcuni effetti del COVID-19 nel corpo includono cambiamenti nell’apparato respiratorio, ma anche sindrome da tempesta di citochine (CSS), febbre continua o intermittente per periodi di tempo prolungati, tosse, difficoltà respiratorie, forti dolori corporali, vertigini, cefalea, riduzione della consapevolezza, malattie cerebrovascolari acute tra cui ictus, perdita di controllo dei movimenti del corpo, convulsioni, alterazioni del sistema nervoso periferico (SNP), perdita dell’olfatto e del gusto, piccoli coaguli di sangue nei vasi o embolo nell’intestino, modifiche vascolari in tutto il corpo, scolorimento delle dita dei piedi e/o delle mani (noto come “alluce da COVID”) e, nei bambini, sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C). È stato notato che queste alterazioni comportano sia conseguenze temporanee che a lungo termine.

Sintomi del COVID-19

I sintomi del COVID-19 compaiono da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione al virus. Puoi essere contagioso prima che si manifestino i sintomi o forse anche senza mai avere sintomi. La maggior parte degli individui colpiti dal COVID-19 avrà la febbre a 38 °C (100.4 °F). L’elenco dei sintomi del COVID-19 è in continua evoluzione, ma include:

  • Febbre o brividi
  • Tosse
  • Fiato corto o difficoltà respiratorie
  • Stanchezza
  • Dolori muscolari o corporali
  • Cefalea
  • Perdita di gusto e olfatto
  • Mal di gola
  • Congestione o naso che cola
  • Nausea o vomito
  • Diarrea

Fattori di rischio per il COVID-19

La possibilità di contrarre il COVID-19 in caso di esposizione al virus è uguale per tutti. Esistono fattori di rischio che possono influire sulla gravità del decorso del virus. Una persona potrebbe non presentare fattori di rischio e contrarre ugualmente il virus in forma grave. Soggetti con più fattori di rischio hanno avuto casi lievi. Tuttavia le persone con fattori di rischio tendono ad ammalarsi più gravemente. I fattori di rischio includono:

Età: il rischio di contrarre il COVID-19 nelle fasce di età più giovani è in aumento. Si ritiene che nei bambini il rischio sia aumentato da patologie quali (a titolo non esaustivo) obesità, complessità medica, malattie genetiche gravi, malattie neurologiche gravi, malattie metaboliche ereditate, patologie cardiache congenite (dalla nascita), diabete, asma e altre malattie croniche dei polmoni, e immunosoppressione dovuta a tumori maligni o a farmaci immunosoppressori.

Una rara complicazione del COVID-19 nei bambini è la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), una grave malattia che infiamma varie parti del corpo. I sintomi della MIS-C includono febbre e alcuni o tutti i seguenti sintomi: dolore addominale (intestinale), vomito, diarrea, mal di collo, eritema, occhi iniettati di sangue o sensazione di spossatezza. La causa dell’MIS-C è attualmente sconosciuta.

Gli adulti giovani possono contrarre il COVID-19 esattamente come gli individui di qualsiasi età. Coloro che presentano casi più gravi tendono ad avere i seguenti fattori di rischio: obesità o sovrappeso, asma, consumo di nicotina o sigarette elettroniche o un’anamnesi legata al consumo di nicotina e/o sigarette elettroniche.

Gli adulti più anziani, dai 65 anni in poi, sembrano soggetti a casi più gravi in cui il livello di gravità aumenta con l’età. Questo è probabilmente dovuto a un rallentamento del sistema immunitario. Come conseguenza del processo di invecchiamento normale, lo sviluppo di cellule T che combattono l’infezione diventa meno efficiente.

Razza/etnia: geneticamente parlando gli esseri umani sono uguali. La razza non incide sul COVID-19; tuttavia i valori culturali, sociali, economici e quelli relativi al livello di istruzione e al culto di un gruppo di persone possono incidere sul rischio di COVID-19. Individui neri, latinoamericani, indiani americani e nativi dell’Alaska vengono ricoverati per COVID-19 in proporzioni maggiori rispetto alla popolazione generale. La maggior parte dei sistemi di classificazione si attiene all’uso arcaico della razza come elemento di differenziazione a scopo di valutazione.

Sesso: gli uomini sono più spesso interessati da conseguenze del COVID-19 più gravi rispetto alle donne. Viene suggerita tutta una serie di ragioni per tale differenza, anche se la variazione specifica per sesso non è ancora stata studiata negli Stati Uniti. Alcune teorie suggeriscono che gli uomini potrebbero essere più colpiti a causa di un maggior numero di malattie sottostanti rispetto alle donne. Fattori di rischio come patologie cardiache, pressione sanguigna elevata e malattie epatiche sono stati storicamente più prevalenti negli uomini, ma attualmente si uguagliano tra sessi. Gli individui di sesso maschile presentano una concentrazione più elevata di enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE-2) nel proprio sangue, il che agevola l’ingresso del COVID-19 nelle cellule. Le donne hanno un cromosoma X più lungo che può migliorare il sistema immunitario. Fino a ora, si tratta di teorie. Il motivo delle differenze tra sessi è sconosciuto.

Malattie: numerose condizioni mediche esistenti influiscono sulla gravità del COVID-19. La maggior parte di queste condizioni è accompagnata da immunosoppressione e infiammazione interna del corpo come conseguenze. Queste malattie includono:

  • Cancro
  • Malattie renali croniche
  • BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
  • Malattie cardiache come scompenso cardiaco, malattie delle coronarie o cardiomiopatie
  • Stato immunocompromesso (sistema immunitario indebolito) a seguito di trapianto di un organo solido
  • Obesità (indice di massa corporea [IMC] di 30 kg/m2 o superiore ma <40 kg/m2)
  • Obesità grave (IMC ≥40 kg/m2)
  • Drepanocitosi
  • Fumo
  • Diabete mellito di tipo 2
  • Uso di determinati farmaci
  • Povertà e sovraffollamento
  • Alcune professioni
  • Gravidanza

Alcune condizioni mediche possono aumentare la gravità del COVID-19. Tali condizioni sono attualmente oggetto di studio:

  • Asma (da moderata a grave)
  • Malattie cerebrovascolari (colpiscono i vasi sanguigni e l’afflusso di sangue al cervello)
  • Fibrosi cistica
  • Ipertensione o pressione sanguigna elevata
  • Stato immunocompromesso (sistema immunitario indebolito) a seguito di trapianto del midollo osseo e di sangue
  • Immunodeficienze, HIV, uso di corticosteroidi o uso di altri farmaci che indeboliscono il sistema immunitario
  • Condizioni neurologiche, come la demenza (e la lesione del midollo spinale)
  • Malattie epatiche
  • Sovrappeso (IMC >25 kg/m2, ma <30 kg/m2)
  • Gravidanza
  • Fibrosi polmonare (che ha danneggiato o lasciato cicatrici nei tessuti polmonari)
  • Talassemia (una malattia del sangue)
  • Diabete mellito di tipo 1

Uso di determinati farmaci: si è notato che alcuni farmaci assunti regolarmente incidono sulla gravità del COVID-19. Dati non documentati indicano che gli integratori a base di melatonina, vitamina D e zinco riducono la gravità e il decorso del COVID-19. La famotidina, un farmaco antireflusso, assunta a lungo termine prima di contrarre il COVID-19, sembra produrre meno effetti in termini di sintomi e durata del COVID-19. Questi integratori/farmaci non devono essere assunti a caso, in quanto possono influire sul funzionamento del corpo, raggiungere livelli tossici come nel caso della vitamina D e interagire con altri farmaci ed alimenti. Consultare il proprio medico prima di aggiungere o modificare farmaci o integratori.

Non sono ancora stati identificati farmaci che aumentano l’avanzamento del COVID-19.

Povertà e sovraffollamento: le persone che vivono in povertà sono meno in grado di procurarsi cibi freschi e dispositivi di protezione personale per ridurre il rischio di COVID-19. Hanno meno possibilità di ricevere cure mediche nel caso in cui si ammalino. Spesso questo comporta un minor trattamento delle malattie sottostanti così come l’esigenza di cure urgenti/di emergenza nel caso in cui si sviluppino i sintomi. Inoltre possono vivere in un contesto abitativo affollato o condividere la stessa abitazione con più membri della stessa famiglia. È più probabile che facciano mestieri che richiedano loro di lavorare a stretto contatto con altre persone. Il contesto fisico e l’incapacità di ottenere quanto necessario per ridurre il rischio spesso non favoriscono le condizioni per evitare la malattia.

Alcune professioni: chi deve lavorare in contesti affollati o in aree a densità elevata presenta un rischio maggiore di contrarre il COVID-19 a causa della maggiore esposizione. Il rischio aumenta per gli operatori sanitari, per i lavoratori essenziali o per qualsiasi lavoro che comporti uno stretto contatto con altre persone.

Gravidanza: il numero di donne incinte che sviluppano il COVID-19 e vengono ricoverate in terapia intensiva e sottoposte a ventilazione meccanica è maggiore rispetto a quelle non incinte. Il motivo non è chiaro, ma le teorie suggeriscono che potrebbe essere dovuto a condizioni sottostanti come un’età materna avanzata, un indice di massa corporea elevato e diabete o ipertensione pre-esistenti. Anche l’ipermetabolismo tipico della gravidanza potrebbe essere un fattore.

Fattori di rischio del COVID-19 per le persone colpite da lesione del midollo spinale

La lesione del midollo spinale derivante sia da trauma che da malattia influisce sul sistema nervoso autonomo (SNA). L’SNA non invia in modo efficace il messaggio che segnala la presenza di un virus oppure il sistema immunitario non inizia a combattere il virus o entrambe le cose. La lenta risposta dell’SNA può consentire a qualsiasi infezione di duplicarsi e diffondersi rapidamente.

L‘immunosoppressione rappresenta un’efficacia ridotta della risposta del corpo a batteri e virus. A seguito di LM il sistema immunitario non è così forte. Questo perché dopo una lesione del midollo spinale potrebbe non venire trasmesso al cervello il messaggio su virus e batteri necessario affinché il corpo inneschi una reazione tempestiva o efficace. Le persone immunosoppresse sono a rischio più elevato di casi gravi di COVID-19.

Al momento della malattia o della lesione del midollo spinale, subentra un processo di infiammazione che protegge il sito della lesione per provare a sanare l’area in cui il midollo spinale viene colpito. Si tratta della normale risposta del corpo alla lesione. Man mano che passa il tempo, il corpo continua a fornire fluido extra all’area danneggiata del midollo spinale, del cervello o di entrambi, in quanto cerca di correggere le lesioni. A questo punto, l’infiammazione diventa cronica. Il controllo dell’infiammazione cronica è difficile in quanto il corpo si è adesso adattato a una nuova modalità di funzionamento.

Le complicazioni secondarie della lesione del midollo spinale aumentano ulteriormente il rischio di contrarre il COVID-19 e la sua gravità.

Disfunzione del sistema nervoso autonomo: la lesione del midollo spinale colpisce il sistema nervoso autonomo. Questo si manifesta attraverso numerosi problemi come il rallentamento del sistema cardiovascolare (polso rallentato e pressione sanguigna bassa), la riduzione della risposta vascolare (ipotensione ortostatica, incremento del rischio di coaguli di sangue), difficoltà di respirazione e tosse. La risposta immunitaria è rallentata.

Il diabete è una complicazione della LM dovuta in particolare alla mancanza di movimento del corpo. Il diabete influisce sulla risposta immunitaria del corpo a tutti i virus e i batteri.

Le patologie cardiache possono svilupparsi a causa della mancanza di movimento o esercizio o di cattive abitudini alimentari oppure per motivi genetici.

Anche un’infezione del tratto urinario o respiratorio può aumentare il rischio di contrarre il COVID-19. Una risposta immunitaria insoddisfacente a un’infezione esistente riduce la capacità del corpo di combattere un’altra infezione. Una ridotta capacità di tossire o di espellere i detriti dai polmoni consente ai germi di accumularsi. Chi utilizza un catetere presenta un rischio più elevato di esposizione a virus e batteri a causa del loro possibile ingresso nell’apparato urinario sterile.

Le piaghe da decubito aperte costituiscono un’altra strada di accesso al corpo per virus e batteri. Il COVID-19 entra nel corpo attraverso le mucose. Una ferita aperta è un punto di ingresso per virus e batteri.

La milza è il principale organo del corpo preposto alla difesa dalle infezioni. Quando si è affetti da una malattia che interessa la milza, o questa ha subito un trauma o è stata asportata, il rischio di infezione aumenta.

MIS-C pediatrica

Molti bambini, come gli adulti, contraggono il COVID-19 in forma di gran lunga più leggera, ma richiedono comunque cure mediche. Dal momento che il bambino affetto da LM presenta uno stato di immunosoppressione, può verificarsi lo scenario peggiore della sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C) associata al COVID-19. Non tutti i bambini avranno tutti i sintomi. La diagnosi viene effettuata quando sono presenti tutti/alcuni dei seguenti sintomi:

  • Febbre
  • Dolori addominali
  • Vomito
  • Diarrea
  • Mal di collo
  • Eritema
  • Occhi iniettati di sangue
  • Spossatezza

Rivolgersi subito a un medico se il bambino sviluppa:

  • Difficoltà respiratoria
  • Dolore o pressione sul torace che non se ne va
  • Stato confusionale
  • Incapacità di svegliarsi o restare sveglio
  • Labbra o volto bluastri
  • Dolori addominali forti

Nel caso dei bambini, l’esposizione può richiedere fino a quattro settimane prima della comparsa dei sintomi. Il bambino potrebbe risultare positivo al test del COVID-19. Il portatore del COVID-19 può mostrare sintomi oppure no. Si potrebbe non sapere come è stata contratta la malattia. Chiunque in casa sia stato esposto al mondo esterno non dovrebbe avere contatti con il bambino.

Se il bambino è stato esposto al COVID-19, deve essere isolato e si deve avvertire il suo medico. Devono essere mantenute misure protettive: lavaggio delle mani, isolamento, distanziamento sociale e riduzione del numero di esposizioni.

La MIS-C presenta molti dei sintomi della sindrome di Kawasaki; di conseguenza tali sintomi non sono stati subito collegati direttamente al COVID-19. I sintomi della sindrome di Kawasaki sono febbre, eritema, mani e piedi gonfi, irritazione e rossore della cornea, ghiandole linfatiche gonfie sul collo e irritazione e infiammazione di bocca, labbra e gola. Che si tratti di MIS-C o di sindrome di Kawasaki, il bambino è estremamente malato e ha bisogno di cure mediche. Non si deve perdere tempo a porsi domande o a cercare di risolvere il problema. Si deve chiamare il 911 (o il numero locale dei servizi d’emergenza). Se un genitore pensa che il proprio figlio sia in pericolo, deve chiamare il 911 (o il numero locale dei servizi d’emergenza). Non bisogna esitare. Il COVID-19 può muoversi rapidamente all’interno del corpo. È necessaria una terapia d’urgenza se il bambino presenta questi sintomi: problemi di respirazione, difficoltà respiratorie, mancanza di fiato che influisce sulla deambulazione o sul movimento, confusione, vertigini, sonnolenza, svenimento, dolore al petto, raffreddore, sudorazione, colorito pallido, colorito bluastro o chiazze sulla pelle. Chiamare il 911 (o il numero locale dei servizi d’emergenza).

sintomi del covid-19

Raffreddore, influenza o COVID-19?

I sintomi del raffreddore, dell’influenza e del COVID-19 si sovrappongono. Questo può generare confusione. Lo schema pubblicato dal CDC può aiutare a stabilire quale disturbo si potrebbe avere. Solo facendo un test si saprà se si è contratto il COVID-19. Consultare sempre il proprio medico per prendere una decisione sulla salute e sulle terapie necessarie.

Test per il COVID-19

Se si hanno sintomi o se si è stati vicini a qualcuno affetto dal COVID-19, bisogna chiamare il medico, che fornirà istruzioni su dove sottoporsi al test. A meno che non esista un’estrema urgenza, chi è infetto non deve recarsi all’ospedale o presso gli ambulatori medici per evitare di diffondere il virus. Se si hanno difficoltà respiratorie, se si avverte una riduzione dello stato mentale o in caso di un’altra emergenza, si deve sempre chiamare il 911 (o il numero locale dei servizi d’emergenza). Spiegare che si sospetta di avere contratto il COVID-19 in modo che il personale di emergenza arrivi preparato per proteggere sia il paziente che sé stessi.

Sono disponibili kit di test e siti presso cui effettuare il test. Il kit di test, che è costituito da un tampone rinofaringeo profondo o da un test salivare, indicherà se si ha il COVID-19 oppure no. Per conoscere i risultati possono volerci da 24 a 72 ore a seconda del fornitore del kit di test e del volume di test effettuati. Sarà necessario restare in isolamento fino a quando i risultati del test non saranno noti.

I test degli anticorpi ottenuti attraverso un campione di sangue possono indicare se si possiedono anticorpi al COVID-19. In caso affermativo, probabilmente la persona ha avuto il virus.

Si deve restare a casa in isolamento se si è malati per un qualsiasi motivo. In questo modo si eviterà di diffondere il COVID-19 o altri raffreddori e influenze. Se una persona ha contratto il COVID-19 ma si cura a casa, deve restare nella propria stanza senza ricevere visite. I caregiver possono assistere il paziente, ma senza attardarsi. Se possibile, si dovrebbe utilizzare un bagno non usato da nessun altro.

Vaccini e trattamenti per il COVID-19

Esistono due percorsi per evitare di ammalarsi di COVID-19 o per curare il COVID-19 esistente. I vaccini vengono utilizzati per evitare di contrarre il virus; impediscono al virus di entrare nelle cellule del corpo. Non debellano il virus in quanto questo continua a esistere in natura. Sono anche in via di sviluppo trattamenti per curare il virus una volta che è entrato nel corpo.

Vaccini

I vaccini sono progettati per arrestare l’ingresso dei virus nelle cellule. Per questo motivo funzionano meglio prima che un virus entri nel corpo. Il funzionamento di un vaccino si basa sull’imitazione del virus. Questo consente al sistema immunitario di sviluppare cellule T per neutralizzare il virus prima che possa entrare nelle cellule del corpo. Viene conservata una memoria della cellula T appositamente sviluppata per un virus specifico.

Esistono cinque diversi tipi di vaccini. I vaccini vivi attenuati sono un’iniezione di virus indebolito che non farà ammalare, i vaccini inattivati sono costituiti da un virus morto, i vaccini ad anatossine sono virus indeboliti, i vaccini a sub-unità contengono solo una parte del virus e i vaccini coniugati sono un virus diverso, ma con un rivestimento come quello del virus target. Tutti stimolano il corpo a creare effetti neutralizzanti.

A oggi (ottobre 2020), il vaccino di tipo inattivato è quello che ogni probabilità verrà scelto per contrastare il COVID-19. Numerose case farmaceutiche in tutto il mondo stanno lavorando allo sviluppo di un vaccino per il COVID-19. Perché sia efficace, un vaccino può richiedere diverse dosi. Non si sa quante somministrazioni di vaccino saranno necessarie.

Riflessioni sui vaccini – Durante la prima pandemia di SARS negli anni settanta, il vaccino sviluppato era associato a un aumento dell’incidenza della sindrome di Guillain Barré, una malattia neurologica che provoca paralisi, generalmente con una qualche risoluzione. È stata appurata la presenza di un difetto nella modalità di produzione del vaccino. Da allora, il processo di sviluppo dei vaccini è stato modificato. I vaccini attuali vengono fatti crescere nelle uova. Prima di sottoporsi a un vaccino, verrà chiesto alla persona se è allergica alle uova. Rivolgersi al proprio medico prima di sottoporsi a un vaccino in caso di un’anamnesi di sindrome di Guillain Barré o un’allergia alle uova.

Studi recenti sui vaccini mostrano che le persone vaccinate presentano un minor rischio di sviluppare la sindrome di Guillain Barré rispetto a quelle non vaccinate. Ad esempio, il rischio di contrarre la sindrome di Guillain Barré è inferiore se è stato fatto il vaccino influenzale e maggiore se non è stato fatto.

Trattamenti per il COVID-19

Gli anticorpi monoclonali sono un trattamento che si ritiene riduca la gravità e la durata del decorso del COVID-19. Questi anticorpi si agganciano alle punte del coronavirus, impedendogli l’ingresso nelle cellule del corpo.

Gli anticorpi naturali creati da coloro che sono guariti dal COVID-19 vengono raccolti dal loro plasma sanguigno. Vengono quindi riprodotti in laboratorio e replicati (clonati). “Mono” significa “di un solo tipo”. “Clonale” significa “clonato” o “duplicato”. Un trattamento può contenere più anticorpi monoclonali diversi.

Gli anticorpi monoclonali vengono quindi somministrati per endovena a una persona che ha il COVID-19, ma che non è in grado di generare da sola una quantità sufficiente di anticorpi naturali. Questo tipo di cura viene ampiamente utilizzato nelle persone che si sottopongono a trattamenti per il cancro con alcuni effetti collaterali. Secondo una teoria su cui si stanno effettuando ricerche, questa cura offrirà lo stesso risultato, con alcuni effetti collaterali, ai malati di COVID-19.

Gli antivirali sono farmaci che impediscono ai virus di entrare nelle cellule del corpo. Non distruggono il virus, ma dal momento che bloccano il suo ingresso nelle cellule, ne inibiscono la replica. Diverse aziende stanno creando farmaci antivirali come trattamento per il COVID-19. La loro piena efficacia non è stata ancora dimostrata.

La validità dei trattamenti a base di idrossiclorochina e clorochina per il COVID-19 è stata smentita; tali farmaci non devono quindi essere utilizzati.

Plasma

Le persone che hanno avuto il COVID-19 e che sono guarite hanno anticorpi per questo virus specifico nel loro apparato circolatorio in quanto il loro sistema immunitario li ha sviluppati naturalmente. Il plasma del donatore può essere infuso in una persona affetta da COVID-19, ma non crea anticorpi efficaci o in grado di agire tempestivamente. Il processo rafforza il sistema immunitario di coloro che ricevono l’infusione.

Altri farmaci per il trattamento del COVID-19

Occasionalmente, alcuni farmaci assunti per altre patologie sono stati correlati alla riduzione del decorso del COVID-19. Non sono disponibili studi scientifici su questi farmaci, ma sono stati segnalati casi aneddotici. Non si deve iniziare ad assumere questi farmaci. Bisogna consultarsi con il proprio medico prima di cominciare a prendere farmaci o integratori. Qualsiasi nuovo farmaco o integratore può interferire con il farmaco regolare o provocare un’overdose tossica.

  • L’aspirina riduce il rischio di coaguli di sangue e l’infiammazione.
  • Il desametasone è un antinfiammatorio e probabilmente riduce gli effetti infiammatori del COVID-19.
  • L’ossigeno è in effetti un farmaco. Al corpo viene fornito ossigeno extra nel caso in cui non si riesca ad aspirarne in quantità sufficiente attraverso la respirazione normale.
  • Si ritiene che la melatonina rafforzi il sistema immunitario grazie ai benefici offerti da una buona notte di sonno. Non sono state effettuate ricerche in ordine al fatto che contribuisca o meno a rafforzare il sistema immunitario.
  • È stato notato che la famotidina assunta a lungo termine per il reflusso gastrico (bruciore di stomaco) prima dell’insorgenza del COVID-19 può ridurre l’esigenza di cure in terapia intensiva e il numero di decessi. Non esistono ricerche peer-reviewed al riguardo. Si tratta di dati aneddotici.
  • La vitamina D rafforza il sistema immunitario, se si è carenti. Non si deve però prenderla a caso. Consultare il proprio medico per appurare se si ha una carenza di vitamina D. La vitamina D può essere tossica. Non ci sono studi in ordine al fatto che renda meno soggetti al COVID-19.
  • Si ipotizza che lo zinco abbrevi la durata dell’infezione, ma non sono state effettuate ricerche in tal senso.

Altri trattamenti

I trattamenti forniti per le persone affette da COVID-19 vanno dalle cure a casa con farmaci come gli antinfiammatori non steroidei (FANS) per un maggiore comfort, all’ospedalizzazione e alla terapia intensiva. I trattamenti sono specifici per ogni caso.

Se non si riesce a respirare correttamente in modo autonomo, potrebbe essere necessaria la ventilazione meccanica o la respirazione assistita tramite respiratore. Può trattarsi di una soluzione temporanea o a lungo termine. I dispositivi di assistenza possono essere di tipo CPAP, BiPAP o basati su ventilazione meccanica attraverso la bocca o una tracheostomia (apertura chirurgica).

La dialisi viene utilizzata per le persone affette da malattie renali. Può trattarsi di una soluzione temporanea o a lungo termine.

Riabilitazione dopo il COVID-19 con la LM

Molti di coloro che hanno contratto una forma di COVID-19 da moderata a grave richiederanno terapie di riabilitazione a lungo termine. Le restrizioni governative sono state attenuate in modo da consentire loro accesso alle cure presso centri di riabilitazione.

Ecco le figure che potrebbero essere coinvolte nel trattamento:

Il fisiatra è un medico specializzato in medicina fisica e riabilitativa. Lavorerà direttamente con il paziente per trovare la terapia e i trattamenti necessari per farlo stare meglio sia dal punto di vista fisico che psicologico.

L’internista o medico di base è il professionista della salute abituale che seguirà il paziente lungo il percorso per farlo tornare al suo trattamento medico routinario.

Lo pneumologo è un medico specializzato nelle cure respiratorie che può aiutare il paziente a tornare a respirare autonomamente o con apparecchiature respiratorie supplementari secondo necessità.

Il terapista respiratorio è un professionista che seguirà la capacità di respirazione del paziente e lo assisterà durante lo svezzamento da dispositivi di assistenza alla respirazione.

L’infermiere diplomato in riabilitazione sarà di aiuto nell’integrazione di nuove tecniche che consentano di essere indipendenti nelle proprie attività quotidiane e relativamente a farmaci e trattamenti.

Il fisioterapista aiuta a migliorare l’abilità grosso-motoria, inclusi rafforzamento, equilibrio e movimento.

Il terapista occupazionale aiuta a migliorare la motricità fine, inclusi il rafforzamento muscolare e le attività quotidiane.

Il logopedista assisterà con le vocalizzazioni e la deglutizione, in particolare a seguito di una tracheostomia o una ventilazione meccanica a lungo termine.

Lo psicologo è estremamente utile per chi soffre di problemi di salute cronici o di origine traumatica. Questa figura può assistere il paziente e la sua famiglia nella gestione del ritorno alla vita normale.

L’infermiere incaricato della dialisi assisterà nella dialisi a lungo termine o insegnerà ad effettuare la dialisi a casa se si hanno problemi renali.

Il dietologo aiuterà a elaborare una dieta che si può tollerare, con le sostanze nutrienti necessarie per riacquistare vigore e salute.

Come proteggersi dal COVID-19

Come nel caso di qualsiasi altra malattia o patologia, la prevenzione è un buon punto di inizio. Per le persone immunodepresse, come quelle affette da lesione del midollo spinale o che hanno complicazioni secondarie della LM che possono aumentare il rischio di un caso grave di COVID-19, esistono precauzioni da adottare per ridurre le possibilità di contrarre il virus.

Immunizzazioni

Il corpo deve essere protetto dalle malattie, in particolare dai virus, per evitare che questi si diffondano nelle cellule corporee. Avere un’infezione, sia batterica che virale, ridurrà la capacità del sistema immunitario di combattere il COVID-19. Più infezioni mettono a dura prova il sistema immunitario.

I vaccini antinfluenzali sono un importante mezzo di prevenzione per gli immunocompromessi. Forniscono al corpo l’immunità necessaria per i ceppi influenzali che fanno la loro comparsa ogni anno. Con ciascun vaccino antinfluenzale si costruisce l’immunità per vari ceppi influenzali. I vaccini antinfluenzali vengono somministrati da una a due volte l’anno. Ne esistono due versioni: la prima è un vaccino normale, l’altra è una versione più potente per le persone anziane o per gli immunocompromessi.

La vaccinazione contro la polmonite è fondamentale per fornire protezione dai batteri e dai virus che possono portare alla polmonite, una malattia comune per le persone affette da lesione del midollo spinale che non riescono a tossire e a respirare profondamente in modo efficace per rimuovere i detriti dai polmoni. Il vaccino contro la polmonite viene somministrato ogni 10 anni.

Evitare di utilizzare la bocca per l’assistenza funzionale

Molte persone con una lesione del midollo spinale di livello più alto utilizzano la bocca per aiutarsi nello svolgimento di varie attività. Dovranno smettere di farlo quando sono fuori di casa in quanto la bocca è una delle principali vie di accesso al corpo per il COVID-19.

Indossare una mascherina

L’uso di una mascherina è necessario se si vuole uscire di casa o dal proprio spazio personale all’aperto. A causa dell’immunodepressione, le persone affette da lesione del midollo spinale o altra malattia cronica o che presentano altri fattori di rischio sono particolarmente vulnerabili.

I bambini di età inferiore a 2 anni o quelli la cui respirazione è compromessa non devono indossare una mascherina, in modo da garantire che la respirazione non venga interrotta. Chiunque soffra di respirazione compromessa non deve indossare una mascherina, ma deve stare a casa il più possibile e ricorrere al distanziamento sociale. Se la respirazione è compromessa, il rischio che la mascherina limiti il flusso d’aria è elevato. Rirespirare l’aria espirata può comportare sonnolenza e in casi estremi morte. Se non si è in grado di riconoscere la mancanza di ossigeno dovuta a sonnolenza o di usare le mani per togliere la mascherina, le conseguenze sono gravi.

I bambini sopra i due anni che respirano normalmente devono indossare una mascherina quando escono. I bambini dovranno essere osservati allo scopo di accertarsi che la loro respirazione sia regolare, che mantengano la mascherina in posizione e che questa non si attorcigli al collo.

Per indossare correttamente una mascherina naso e bocca devono essere coperti e tutti i lati devono essere uniformemente a contatto con la pelle. Le mascherine a pieghe devono essere indossate con le pieghe rivolte verso il basso. Ci si deve accertare che gli elastici delle orecchie non siano così stretti da provocare una lesione da pressione dietro l’orecchio o da tirare sulle orecchie provocandone l’affaticamento.

Per rimuovere la mascherina, sganciare gli elastici o i passanti intorno alle orecchie tenendo la mascherina per il suo bordo estremo o toccandone appena l’interno. Evitare di toccare la parte anteriore esterna della mascherina perché è lì che potrebbero essersi accumulati i germi. Rimuovere delicatamente la mascherina allontanandola da bocca e naso. Se la mascherina è monouso, ripiegarla in modo che la sua parte esterna resti all’interno e smaltirla in modo adeguato. In assenza di contenitori per i rifiuti, ad esempio quando si sale in macchina, è opportuno portarsi dietro un sacchetto. Le mascherine in tessuto devono essere riposte in una busta di plastica fino a che non vengono messe in lavatrice per lavarle. Le mascherine in tessuto devono essere lavate dopo ogni uso. Le mascherine monouso devono essere adeguatamente smaltite dopo ogni uso.

Lavaggio delle mani e del volto

Le mani pulite sono necessarie nel caso in cui ci si tocchi il volto in quanto possono trasportare germi, COVID-19 e altri batteri e virus ai punti di ingresso principali del corpo e cioè occhi, naso e bocca. Se si usa un catetere, si segue un programma intestinale o esiste una piaga da decubito aperta, è importante sapere che anche questi possono essere possibili punti di ingresso.

Accertarsi di seguire regole rigorose per il lavaggio delle mani e applicarle con frequenza ed entusiasmo! Lavare le mani è essenziale per evitare infezioni. Con la lesione del midollo spinale, il lavaggio delle mani è essenziale non solo in generale, ma anche quando ci si occupa della propria igiene personale. Un lavaggio delle mani efficace si basa su tre principi: acqua corrente calda, sapone e frizione. Lavare le mani per almeno 20 secondi – il tempo di cantare due volte Tanti auguri. Gloria Gaynor ha girato un video eccezionale mentre si lava le mani cantando la sua hit I Will Survive. Fa sembrare questa operazione molto più divertente.

Gli igienizzanti per le mani vanno bene quando si è fuori casa. Tali igienizzanti funzionano se contengono il 60% di alcol, secondo le linee guida CDC; se ne contengono il 70%, meglio ancora. È possibile fabbricarsi da soli le salviette mettendo dei fogli di carta da cucina insaponati umidi in una busta ermeticamente sigillata o in un contenitore per alimenti. Si avrà anche bisogno di un set separato di fogli umidi per sciacquarsi e di alcuni fogli asciutti per asciugarsi. Sì, bisognerà portarsi dietro un bel po’ di cose, ma è sempre meglio che contrarre il virus.

A causa dell’altezza della sedia a rotelle chi la usa è svantaggiato perché la testa è più bassa rispetto a quella delle maggior parte delle persone che stanno in piedi. Questo mette in una posizione vulnerabile. Dopo essere stati fuori o avere interagito con altre persone, è necessario lavarsi mani e faccia. Ricordate, sul volto sono presenti mucose che consentono l’ingresso di virus e batteri. Lavatevi prima le mani, quindi lavatevi il viso partendo dalle palpebre, infine il resto del viso. Utilizzate un asciugamano pulito ogni volta che vi lavate il viso. Uno schermo facciale, chiuso sulla fronte, può essere utile per proteggere gli occhi.  Insieme allo schermo bisogna indossare una mascherina.

Lavate o pulite con salviette disinfettanti le ruote e i cerchi della sedia a rotelle prima di entrare in casa. Lavate quello che potete, la ruota davanti o dietro, quindi lavate il resto dei cerchi e delle ruote fino in fondo. Fate la stessa cosa nel caso di bastoni e deambulatori. Se camminte, usate per uscire un paio di scarpe che lascerete fuori di casa e non utilizzerete all’interno.

Distanziamento sociale

Mantenete una distanza di almeno 1,8 metri dagli altri. Se vi trovate in mezzo a persone che cantano, urlano, fanno il tifo o parlano ad alta voce, le loro esalazioni possono spingersi più lontano, per cui dovreste tenervi a una distanza compresa tra 3,5 e 6 metri o anche di più.

Chi si trova in una posizione vulnerabile a causa dell’uso di attrezzatura alternativa per la mobilità, ad esempio una sedia a rotelle, rimane al di sotto delle goccioline respiratorie altrui. Il distanziamento sociale è molto importante per tenersi lontani dalla portata delle esalazioni altrui. La distanza minima è di 1,8 metri. Dopo essersi lavati le mani, lavarsi la faccia – gli occhi per primi – con acqua calda e sapone.

Evitare gli assembramenti. Questa sarà una sfida per tutti. Ci piace socializzare. Pensate a modi alternativi per riunirvi con altre persone. Adesso sì che i social media sono davvero importanti. E per un contatto vocale, non dimenticartevi del caro, vecchio telefono. Interessatevi dei vostri vicini di casa, indipendentemente dalla loro età o abilità.

Va bene andare fuori in aree non affollate. A tutti fa piacere prendere un po’ di sole e di aria fresca. Bastano pochi minuti di luce solare per aumentare la vitamina D nel corpo. Non iniziate a prendere integratori a meno che non sia stato appurato che ne avete bisogno, in quanto alcuni, come la vitamina D, possono diventare tossici. Il vostro medico può stabilire le vostre esigenze attraverso le analisi del sangue. L’aggiunta di integratori può entrare in conflitto con i farmaci che state assumendo.

Solo perché si presentano delle opportunità per uscire, non significa che sia obbligatorio partecipare. Potete scegliere di farlo, ma ricordate di valutare i rischi a fronte dei benefici. Il rischio di uscire con altri è il COVID-19. Il vantaggio di restare a casa durante la pandemia di COVID-19 è quello di restare sani.

Evitate le persone che sono state all’interno di grossi gruppi, che hanno viaggiato di recente o che hanno esposizione al COVID-19 e ad altri raffreddori o influenze. Le recenti linee guida suggeriscono gruppi inferiori a 50 persone. Gli scienziati suggeriscono numeri ancora più piccoli. Alcuni dicono che non ci si dovrebbe riunire in gruppi superiori a dieci persone. Uno dei contesti più comuni in cui contrarre il COVID-19 sono i gruppi di piccole dimensioni, anche quelli familiari.

Pulire le superfici. Il COVID-19 si diffonde per lo più attraverso le goccioline respiratorie, ma queste cadono e atterrano sulle superfici. Mantenete pulite le superfici con salviette disinfettanti o strofinatele con acqua e sapone. Queste superfici possono includere i cerchi della sedia a rotelle, bastoni e deambulatori, altri dispositivi di assistenza, maniglie di porte e portiere, piani di appoggio, chiavi, corrimano o qualsiasi altra superficie che si potrebbe toccare.

Guanti

Si potrebbe optare per indossare guanti monouso quando si è fuori di casa. Alcune persone possono utilizzare guanti monouso quando spingono la propria carrozzina fuori di casa. Ricordate solo di non utilizzare la bocca per togliere i guanti e di non toccarvi il volto quando li indossate. I guanti non ci esimono dal lavarci le mani.

Dal momento che molte persone utilizzano i guanti in modo non corretto, si è pensato che diffondano ulteriormente la malattia. Le persone tendono a pensare che indossare i guanti offra sicurezza, ma i guanti funzionano solo se si tocca una cosa e poi si cambiano. Ricordate anche, quando indossate i guanti, di non toccarvi per non contaminarvi il viso, proprio come non dovete toccarlo a mani nude. Con la lesione del midollo spinale siete a rischio anche in caso di cateterizzazione, di uso di un programma intestinale o se avete una lesione aperta, come una piaga da decubito.

Il processo di rimozione rende i guanti inefficaci e promuove una falsa sensazione di invincibilità quando si indossano. Se optate per indossare guanti, infilateli come fareste con qualsiasi altro guanto, ma abbassate le mani alla vita, lontano dal volto.

Quando rimuovete i guanti, di nuovo, abbassate le mani alla vita, lontano dal volto. Usando una mano guantata, afferrate l’esterno del guanto vicino alla parte interna del polso con due dita, facendo attenzione a non toccare la pelle. Tirate il guanto verso la punta delle dita assicurandovi di rivoltarlo mentre lo sfilate. Appallottolate il guanto rimosso nella mano ancora guantata. Quindi infilate e fate risalire la mano nuda all’interno del guanto ancora calzato in corrispondenza della parte interna del polso e sfilatelo con delicatezza. Il primo guanto si troverà adesso all’interno del secondo guanto che è rivoltato e funge da bustina di plastica per il suo contenimento fino a quando non sarete in grado di smaltirlo in modo corretto. Non rimuovete i guanti facendoli scattare; toglieteli senza fare tanti movimenti. Dovete contenere i germi. Lavate immediatamente le mani o utilizzate un igienizzante per le mani.

Caregiver e visitatori

Tutti i visitatori devono togliersi le scarpe vicino alla porta. Dopo essere entrati in casa vostra, i caregiver o i visitatori devono lavarsi accuratamente le mani. Caregiver e visitatori, in particolare quelli che non vivono con voi, devono indossare una mascherina, in particolare mentre vi prestano assistenza.

Un caregiver deve cambiarsi e indossare abiti puliti quando entra in casa vostra. Può portarsi dietro abiti appena lavati in una busta richiudibile.

Parlate con il vostro caregiver della sua vita al di fuori della vostra casa. Potreste avere bisogno di adottare ulteriori accorgimenti se non si comporta con prudenza nella vita privata.

Salute generale

Assumete liquidi che rispettino le restrizioni del vostro programma per la vescica o bevete liberamente se non siete soggetti a tali restrizioni o ad altri problemi di salute. L’acqua è il liquido migliore in quanto idrata il corpo mantenendolo sano e in perfetta efficienza. L’idratazione è sempre importante. Se seguite un programma per la vescica, può essere difficile assumere più acqua di quanta ve ne sia stata prescritta. NON sovraccaricare il vostro sistema, ma provate a prendere semplicemente un sorso d’acqua in più ogni ora quando siete svegli. Questo può comportare un aumento dell’idratazione di cui il vostro corpo ha bisogno senza esercitare un grosso impatto sul vostro programma per la vescica.

Seguite una dieta equilibrata. Anche questo mantiene il vostro corpo sano ed efficiente. Consultate un dietologo per accertarvi che state procurandovi le sostanze nutrienti adatte alle vostre esigenze individuali. Sono disponibili moltissime informazioni sugli effetti che una dieta corretta ha sul sistema immunitario. Seguire una dieta sana e ben equilibrata è un vantaggio per tutti. Gli alimenti che possono contribuire alla costruzione del sistema immunitario includono spinaci, cavolo riccio fresco, bietole, peperoni, fragole e funghi.  Questi cibi offrono gli stessi benefici anche surgelati. Ci vuole tempo per costruire il sistema immunitario attraverso la dieta. Un pasto è un inizio, ma è necessario del tempo per coglierne appieno i vantaggi.

Date priorità all’esercizio fisico

Se non siete abituati a fare esercizio, è arrivato il momento di cominciare. Iniziate lentamente, ma, con il tempo, arrivate ad esercitarvi tre volte al giorno. Discutete con il vostro medico di un buon programma di allenamento e accertatevi con lui di essere pronti per iniziare a fare moto.

Esercitate il vostro corpo, in particolare la parte che ha una funzione ridotta. Il vostro corpo sopra e sotto il livello della lesione desidera ardentemente muoversi. L’esercizio può potenziare il vostro sistema immunitario, migliorare la circolazione, ridurre le contratture e il tono (spasmi) e migliorare il benessere mentale. Alla fine della pandemia potreste essere più in salute che al suo inizio.

Igiene del sonno

Una buona notte di sonno rafforza il sistema immunitario del corpo. Lascia a cervello e corpo il tempo per riposare e rigenerarsi. Spegnete la TV e la musica in modo che il vostro cervello non sia disturbato. Non utilizzate dispositivi elettronici dalle due alle quattro ore prima di andare a letto o la notte. Provate ad andare a letto e a svegliarvi sempre alla stessa ora. Queste abitudini contribuiscono a un sonno migliore e più riposante.

Preservate la vostra salute mentale

Cercate di migliorare o mantenere il benessere mentale. Mantenete in forma la mente esattamente come fate con il corpo. Questo può significare ampliare i vostri orizzonti e le vostre attività e ricorrere al counseling per migliorare le capacità di adattamento, in particolare durante il distanziamento sociale.

Interessatevi agli altri. Parlate con loro e connettetevi in modi nuovi, al telefono o utilizzando il computer. Distanziamento sociale non significa isolamento sociale.

Se trovate la pandemia opprimente o vi sentite tristi, depressi, isolati o altro, rivolgetevi per assistenza al vostro medico. Potete anche inviare un messaggio alla Crisis Text Line al numero 741741 o chiamare la National Suicide Prevention Lifeline al numero verde +1-800-273-8255 (solo negli USA). Boys Town offre una linea verde dedicata a chi è in crisi o ha tendenze suicide: +1-866-697-8394 (solo negli USA).

Protezione dell’apparato respiratorio

La tosse aiuta a rimuovere dai polmoni detriti come muco e particelle che entrano mentre si respira. La tosse può anche contribuire a ostacolare l’accumulo di virus e batteri nei polmoni. Non impedirà completamente di ammalarsi, ma può aiutare ad espellere i detriti dai polmoni. Eseguite tre respiri profondi seguiti da un colpo di tosse almeno quattro volte al giorno.

Coprite i colpi di tosse e gli starnuti utilizzando un fazzoletto di carta, quindi buttatelo subito via in un contenitore per rifiuti. Non riutilizzate lo stesso fazzoletto più volte. Lavate le mani subito dopo. In alternativa, tossite nella parte interna del gomito per evitare di diffondere germi tra chi vi circonda. Lavatevi le mani subito dopo.

Se vi è rimasto uno spirometro incentivante dal vostro soggiorno in ospedale o presso il centro di riabilitazione, è arrivato il momento di utilizzarlo. Potete anche acquistarne uno online. Si tratta di un dispositivo in plastica che solitamente contiene tre sfere, contenute in altrettante camere. Inspirate utilizzando il boccaglio in modo da far salire le sfere nelle camere. Provate a tenere le tre sfere in alto mentre inspirate. Iniziate lentamente e aumentate la resistenza. Questo può aiutarvi a ridurre influenze e raffreddori mantenendo i polmoni sgombri e sani. Pulite quotidianamente il boccaglio e il tubo dello spirometro incentivante con acqua e sapone.

Rifornimento di generi di prima necessità

Tutti hanno bisogno di provviste. I servizi di consegna a domicilio di alimenti e prodotti sono molto utili. Fatevi lasciare il pacco alla porta e portatelo dentro solo dopo che è stato consegnato. Drive-through e ritiri contactless sono altrettanto utili. Indossate la mascherina. Lavate le mani o utilizzate un igienizzante per le mani dopo avere toccato e preso un pacco.

Se dovete andare in un negozio, iniziate il giro partendo dalla postazione delle salviette per la pulizia del carrello. La maggior parte dei negozi fa prendere il carrello per poi pulirlo. Ma una volta che lo avete toccato, siete già venuti a contatto con i germi! Iniziate pulendovi le mani con le salviette, quindi usate nuove salviette per pulire la barra del carrello; a questo punto, potete usare il carrello. Se all’uscita sono disponibili salviette per le mani, pulitevele di nuovo prima di andarvene.

I guanti monouso economici sono perfetti nei negozi di alimentari quando dovete toccare i prodotti. Se usate i guanti, non abbassate la guardia; non potete toccarvi il volto, nemmeno con i guanti.

Fate affidamento sull’aiuto di amici e parenti quando siete fuori di casa. Se possibile, chiedete loro di fare acquisti e commissioni per voi.

Siate positivi e prudenti

Ci sono alcune cose che possono aiutarvi ad adattarvi a questo cambiamento nello stile di vita.

Innanzitutto, alzatevi a un orario regolare ogni mattina. La maggior parte delle persone lo fa già, ma è molto facile dormire un po’ più a lungo se non si deve uscire di casa. Orari regolari per alzarsi e andare a letto saranno utili a corpo e mente. Ciò può anche migliorare il vostro modello del sonno.

In secondo luogo, vestitevi. Cambiatevi la mattina per indicare a voi stessi che sta per iniziare una nuova giornata. Occasionalmente mettetevi qualcosa di elegante, anche se non potete o non volete uscire.

Terzo, prestate attenzione all’igiene personale. Potreste non uscire o non vedere nessuno di persona, ma la vostra salute generale e il vostro benessere mentale gradiranno la pulizia personale.

Organizzate la vostra giornata

Esistono molti modi per organizzare la propria giornata. Alcune persone che escono quotidianamente per svolgere attività o lavorare trovano che stare a casa è come vivere un week end lungo o una vacanza, fino a quando non si rendono conto che non c’è una data di ritorno alla routine. Può diventare facile non fare nulla, cosa che comporterà noia e aumenterà l’ansia. La creazione di una nuova routine sarà utile per la regolarità: anche se nessuno può controllare il mondo esterno, potete però controllare le vostre attività personali.

Imporsi una certa organizzazione della giornata può essere la scelta ideale. Dopo una lesione del midollo spinale, si devono seguire alcune attività organizzate come la cura della vescica, i programmi intestinali e la cura della pelle. Queste attività sono già inserite nella vostra giornata. Senza una routine regolare, esse possono arrivare a un punto in cui la routine non viene più seguita, il che può comportare inutili complicazioni. Accertatevi di seguire la vostra routine quotidiana per la cura di voi stessi anche in assenza dei soliti segnali che utilizzate per iniziare l’attività.

Createvi un programma. Suddividete le attività in semplici passaggi da seguire nei giorni o nelle settimane, in modo da non annoiarvi o da non esagerare con una qualsiasi attività. Se vi concentrate su una sola attività, potreste dimenticarvi della cateterizzazione, di fare gli esercizi di scarico della pressione o addirittura di mangiare quando dovete. D’altro canto, le persone che adesso si trovano chiuse in casa e possono scegliere cosa fare e quando fare qualcosa, tendono a mangiare troppo spesso o a fare continuamente spuntini. Un programma per il vostro nuovo ambiente può essere utile.

Pensate a quello che vorreste fare. Potrebbe trattarsi di qualcosa di nuovo per cui non avete mai avuto tempo prima. Create una routine quotidiana che includa il prendervi cura di voi, il lavoro o la scuola. Includete le attività che dovete fare, quindi aggiungete quelle che avete scelto. Ad esempio, visto che non uscite di casa, potreste scoprire di avere durante il giorno del tempo in più che in precedenza utilizzavate per spostarvi, oppure potreste non dover andare a fare la spesa, ma ordinare online o avere un vicino che faccia la spesa per voi. Dal momento che dobbiamo starcene in casa, potreste avere più tempo per prendervi cura di voi.

Randomizzate la vostra giornata

Ad alcuni non piace avere tutto organizzato. Potete sempre organizzare la vostra giornata in modo da garantire la vostra salute senza seguire un programma rigoroso. Dovrete svolgere le attività di routine – cura della persona, lavoro e scuola – ma nel tempo libero potete scegliere alcune attività che vi piacerebbe fare. Scrivetele su pezzi di carta e metteteli in una ciotola. Potete estrarne uno quando necessario e iniziare quell’attività, aggiungendo un elemento nuovo alla vostra giornata. Questo approccio renderà tutto molto più piacevole a coloro che apprezzano una minor rigidità.

Mescolate organizzazione e randomizzazione nella giornata

In genere, le persone preferiscono un mix di organizzazione e randomizzazione, quindi mescolatele tranquillamente tra loro o passate dall’una all’altra. Non siete tenuti a seguire una rigorosa serie di regole, dovete godervi la vita. L’aspetto importante è continuare a lavorare per il completamento di attività o il raggiungimento di obiettivi; in questo modo vi sentirete realizzati anziché limitarvi ad ammazzare il tempo. Un piano o un’organizzazione di qualsiasi genere possono contribuire a ridurre lo stress in tempi incerti.

Ricerca sul COVID

Gli effetti del COVID-19 sono numerosi. Dal momento che si tratta di un virus nuovo, è in fase di realizzazione uno studio del governo statunitense volto a valutarne gli effetti a lungo termine. Il nome di tale studio è COVID-19 Observational Study (CORAL). È realizzato dall’Istituto nazionale del cuore, del sangue e dei polmoni (National Heart, Blood and Lung Institute – NHLBI) degli Istituti nazionali della sanità (National Institutes of Health – NIH). In qualità di persone affette da una lesione del midollo spinale, se contraete il COVID-19, potreste optare per partecipare a questo studio in quanto sarebbe di importanza fondamentale osservare come il virus colpisce le persone affette da LM.

Le attuali ricerche sono incentrate sulle vaccinazioni e sui trattamenti, vista la gravità della malattia e la sua rapida diffusione. Lo studio CORAL sarà utile per comprendere gli effetti a lungo termine. Alcuni report indicano che coloro che sopravvivono al COVID-19 potrebbero avere problemi a lungo termine di stanchezza, fiato corto, dolore muscolare, confusione, cefalee e allucinazioni. Altri problemi includono miocardite e atrofia muscolare, infiammazione dei polmoni, compresa una tosse secca cronica, fiato corto e difficoltà a respirare. Alcune persone avranno bisogno di assistenza respiratoria a lungo termine. Il sistema nervoso può essere interessato da cefalee, vertigini, problemi a concentrarsi e a ricordare informazioni. Potrebbero anche verificarsi coaguli di sangue.

Gli effetti a breve e lungo termine del COVID-19 sono in corso di analisi. Una ricerca cinese ha indicato che le persone che hanno avuto il COVID-19 hanno subito una lesione polmonare a lungo termine che ha comportato difficoltà respiratorie e cardiomiopatia (malattia muscolare del cuore) con conseguenti aritmie (battito cardiaco irregolare).

Numerosi farmaci e vaccini si trovano in varie fasi di ricerca. Gli studi relativi ai farmaci si articolano in tre fasi di sperimentazione con gli esseri umani.

La fase I è quella successiva agli studi di laboratorio (senza esseri umani) e comporta la sperimentazione di un trattamento o di un vaccino che viene utilizzato per la prima volta sugli esseri umani. Tale fase è focalizzata sulla sicurezza.

La fase II è costituita da studi che hanno superato il test di sicurezza della fase I. Si fa ricorso a un ristretto gruppo di persone per valutare il dosaggio corretto.

Gli studi di fase III coinvolgono gruppi di persone più ampi. Questi studi cercano eventuali effetti indesiderati che potrebbero derivare dall’impiego del trattamento o del vaccino.

L’uso umanitario viene a volte dichiarato dopo le sperimentazioni di fase II, raramente dopo la fase I, nel caso di malattie mortali per cui non esistono alternative. Alcuni dei trattamenti in via di sviluppo sono pensati per persone che soffrono di casi gravi di COVID-19 a causa della mancanza di opzioni di trattamento.

Numerose aziende in tutto il mondo stanno lavorando a trattamenti per il COVID-19. Alcuni sono stati sviluppati appositamente per il COVID-19, altri sono farmaci esistenti che vengono adattati per il COVID-19. Un esempio è il Favipiravir della Fujifilm Toyama Chemical, un antivirale sviluppato per la prevenzione e il trattamento del virus Ebola. È sotto studio per il COVID-19. Un altro è l’ossido d’azoto inalato che viene studiato in quanto si pensa che impedisca l’ingresso del COVID-19 nelle cellule.

Dati chiave

Per i dati sui casi di COVID-19 e i relativi decessi negli Stati Uniti, puoi fare riferimento al sito web del CDC COVID Data Tracker o al dashboard sul COVID-19 della Johns Hopkins.

Per i dati sui casi di COVID-19 e i relativi decessi a livello mondiale, puoi fare riferimento al dashboard sul COVID-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Il tasso di mortalità per polmonite, influenza e COVID-19 è pari al 7,2%.

Circa l’80% delle persone che contraggono il COVID-19 sopravvive.

Risorse

Per ulteriori informazioni sul COVID-19 o per domande specifiche, i nostri consulenti specializzati sono disponibili durante i giorni lavorativi dal lunedì al venerdì al numero verde +1-800-539-7309 (solo negli USA) o al +1-973-379-2690 (numero internazionale) dalle 7:00 alle 24:00 EST (fuso orario orientale USA).